Magistero della Chiesa
Con il termine magistero della Chiesa, la Chiesa cattolica indica il proprio insegnamento, con il quale ella conserva e trasmette attraverso i secoli il deposito della fede, ovvero la dottrina rivelata agli apostoli da Gesù. Il magistero può essere ordinario o straordinario. Il magistero ordinario è la modalità normale con cui la Chiesa comunica il suo insegnamento: esso si può esercitare tramite encicliche, lettere pastorali, altri atti scritti, o attraverso la predicazione orale da parte del papa e dei vescovi (quando questi sono uniti al papa). Il magistero straordinario, invece, consiste in un pronunciamento ex cathedra del papa, che definisce una verità di fede di natura dogmatica secondo le forme dettate dal dogma dell'infallibilità papale o in alcuni tipi di pronunciamenti dei concili ecumenici quali le costituzioni dogmatiche. Le dichiarazioni conciliari invece, come la Nostra aetate sono invece documenti appartenenti al magistero ordinario. Tuttavia, nonostante tale distinzione, è fondamentale notare che ogni fedele cattolico è moralmente obbligato ad assentire e a credere sia alle dichiarazione proposte dal magistero straordinario, sia a quelle proposte dal magistero ordinario. Tale assenso, che riguarda sempre argomenti di Fede e Morale, non va riferito esclusivamente a quelle dottrine che sono proposte dal magistero come divinamente rivelate (cioè contenute nella Sacra Scrittura e nella Tradizione), ma si deve estendere anche a tutte quelle dottrine cattoliche che non sono state ancora proposte come divinamente rivelate. Tutto questo è stato dettagliatamente spiegato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.[1 (Wikipedia) |
San Giovanni XXIII
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