Testimonianza di Carmelina Cacciatore |
Ho costruito la casa sulla roccia
Parafrasando
questo detto, io vorrei dire, che oltre a renderci buoni e belli, ci rende anche
sani e belli. Ed io, prima di conoscere Gesù sana non lo ero di certo. Infatti,
molti anni fa, a causa di continui dolori allo stomaco ho dovuto fare delle
analisi che in paese non facevano e quindi sono stata costretta a ricoverarmi in
ospedale, dove, facendo delle radiografie particolari hanno riscontrato una
"Ileite terminale", detto in parole povere: un restringimento
dell'intestino per circa trenta centimetri. In quel tempo questa malattia,
almeno nell'ospedale dove mi trovavo, non era tanto conosciuta, e nonostante ciò
mi convinse ad operarmi assicurandomi che era come togliersi un dente. Al
momento che sono entrata nella sala operatoria, il tutto si complicò.
L'intervento
che doveva durare dieci minuti è durato più di quattro ore; l'operazione che
doveva essere simile all'estrazione di un dente, mi ha portato quasi alla morte.
Infatti, i punti di sutura della ferita interna non si sono asciugati, e
fuoriusciva continua-mente del pus. Questo durò per quasi tre mesi,
costringendomi a rimanere per tutto questo tempo in un letto d'ospedale,
alimentandomi con dei flebo. Arrivati ad un certo punto, quando abbiamo visto
che per me non c'era più alcuna speranza, il Signore sicuramente ci ha
illuminato, e con l'insistenza presso i medici da parte di mio marito, mi fecero
uscire da quell'ospedale per farmi ricoverare in una clinica privata in Francia.
Lì
mi hanno rioperato aprendomi di nuovo l'intestino, dove hanno trovato
della garza dimenticata nella precedente operazione. Il medico che mi operò,
sostenne che se tardavo ancora due o tre giorni per me non c'era più nulla da
fare. Sicuramente, tutto ciò non si deve attribuire a dei meriti umani, ma c'e
stato un intervento Divino che ha permesso che una sua creatura continuasse a
vivere, perché come dicevo prima, il Signore ha un progetto particolare per
ognuno di noi, e il progetto che Lui aveva preparato per me era meraviglioso. Ma
io ancora non capivo cosa il Signore volesse da me. Andavo a messa ogni
domenica, anche se avevo dei problemi con mio marito, perché ancora non aveva
fatto un'esperienza con il Signore; ringraziavo il Signore per la mia
guarigione, ma tutto si fermava lì. Ma quel progetto meraviglioso che il
Signore aveva per me, andava avanti, infatti, un giorno, il Signore fece fare a
me e mio marito una esperienza indimenticabile con Lui. Ma le mie sofferenze non
erano finite; dopo un anno circa dalla mia conversione, ho dovuto fare delle
analisi, dove hanno nuovamente riscontrato una quindicina di centimetri
d’intestino ulcerato, chiamato in termini medici "morbo di Chron".
Ma
questa volta, non mi sono disperata, infatti la Parola di Dio che mi ha dato
conforto è stata questa: " chi ci separerà dall'amore di Dio?Forse la
tribolazione? L'angoscia? Io sono, infatti, persuaso che né morte né vita, né
angeli né principati, né presente né avvenire, né profondità, non potrà
mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore" (cf.-Rm.8,35-39).
Ed
è vero fratelli, nessuna cosa ci può separare dall'infinito amore di Dio.
Quella malattia invece di farmi disperare, mi portava ancora di più ad
ancorarmi alla Sua Parola che mi dava e continua a darmi sicurezza in Lui.
Questa
volta, non ci fu bisogno di un intervento chirurgico, i medici mi prescrissero
dei farmaci che dovevo prendere per tutto l'arco della mia vita, e questi
farmaci non avevano potere di guarigione, ma soltanto di bloccare la malattia.
Periodicamente dovevo sottopormi a delle radiografie per accertare lo stato
della malattia. Io, avevo acquisito in me una certa sicurezza che il Signore mi
aveva guarito, perché Lui, continuava a parlarmi attraverso la Sua Parola,
dandomi parole di conforto, ed una di queste, che ha trafitto il mio cuore è
stata questa: " Ma io ti libererò in quel giorno - Oracolo del signore - e
non sarai consegnato in mano agli uomini che tu temi. Poiché, certo, Io ti
salverò; non cadrai di spada, ma ti sarà conservata la vita come tuo bottino,
perché hai avuto fiducia in me " (Ger.39,1718).
E
posso dire fratelli, che non sono stata consegnata nelle mani dei medici, perché
Lui ha operato, attraverso le preghiere della comunità. L'ultimo esame che ho
fatto ha confermato tutto ciò che il signore attraverso la Sua Parola aveva
detto. Era avvenuta la guarigione totale, mi era stata conservata la vita, poiché
avevo avuto fiducia in Lui. Grazie Gesù! Alleluia!
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